Sorprende e meraviglia per capacità inventiva, padronanza del linguaggio cinematografico e senso dell’umorismo. Una mirabile parodia del testo originale in cui spiccano le interpretazioni dei giovani protagonisti a testimonianza del loro appassionato coinvolgimento.
Un piccolo, importante film in cui i ragazzi si confrontano con il genere musicale, ritmando con i loro beat e i loro gesti, tra spazi angusti e in rovina, un inno alla coscienza critica nell’uso del digitale, impreziosendo con gioia e vigore una realtà spesso di disagio.
Un’animazione con uno stile appropriato al soggetto. Il ritmo permette di entrare in sintonia con le emozioni dell'adolescente. Una ragazza immersa in un sogno affronta situazioni che le hanno creato un calo di fiducia. Il messaggio è un incoraggiamento ai coetanei ad affrontare la vita con determinazione.
Attraverso il reportage e con l'introduzione creativa del punto di vista dei giovani, il docufilm affronta in modo efficace il nesso tra migrazione e lavoro industriale in una torino centro di entrambi i fenomeni. Il film costruisce un universo coerente in cui le dirette testimonianze costituiscono interessante cammeo.
Una dolce melodia, ossessiva nella sua ripetizione, a commento di viaggio, un odissea, lunga e pericolosa, che ha termine in un campo di rifugiati. Una storia ben raccontata con una bella animazione semplice e lineare ma incisiva nella sua tragicità che si erge a simbolo e a monito per il nostro presente.
Un tema che esplora l’esperienza adolescenziale del primo amore, una scrittura chiara e semplice che si serve dell’operare artistico come supporto e mezzo per indagare e mettere a nudo la psiche, il disegno animato e la claymation coniugati rendono lieve e intrigante una lezione di educazione sentimentale.
Per ricordarci che il tempo nelle città non procede in linea retta, ché la retta è per chi ha fretta di dimenticare il passato. Per la capacità di mostrare la stratificazione delle epoche e delle contraddizioni, gli umori, le lotte e le persecuzioni per come esse oggi diventano nutrimento e dolore per le giovani generazioni. Tutto questo dentro una struttura semplice ma potente e un utilizzo ragionato della pellicola 16mm che sembra isolare il film dal flusso bulimico, interminabile ed inclassificabile della produzione digitale.
La giuria ha apprezzato l'elegante lavoro di regia, l’ originale sviluppo della trama e della costruzione narrativa. Questo film è impegnativo, tenero ed efficace, in quanto non si sottrae alla complessità della vita umana e alle sue sfumature più oscure.
Per la sceneggiatura che con un punto di vista lucido e poetico ha espresso in modo creativo e nuovo la “mancanza” sensoriale dei protagonisti, creando un finale a sorpresa perfetto, il tutto elaborato con un sapiente uso della fotografia.
Per il particolare tema che ci riporta all’attualità con un forte messaggio di speranza: “l’umanità” sboccia anche là dove c’è il deserto dei sentimenti e dei valori. Tema restituito magistralmente dal ritmo narrativo a forte impatto emotivo.
La giuria del mazara del vallo film festival assegna il primo premio al film liberi. La decisione è scaturita all’unanimità tenendo conto di particolari meriti che il filmato valorizza nel trattamento filmico ove emergono personaggi e interazioni convincenti; nel trattamento del tema e nella cura nella trasmissione del messaggio; nella regia, fotografia e settings.